Ci sono voluti più di dieci anni per costruire la chiesa, il lavoro di molti operai (e la manovalanza gratuita di molti volontari) e molti soldi: questi ottenuti dalle rendite della parrocchia e delle confraternite, dai maggiorenti e dal clero, ma anche da semplici cittadini, da questue speciali, da sostanziosi stanziamenti comunali. Ma non erano tempi buoni per le finanze comunali, impegnate a far fronte alle spese causate dal frequente passaggio di truppe spagnole e austriache, che richiedeva il restauro o rifacimento di strade e di ponti (erano gli anni della guerra di successione austriaca).
Purtroppo, come spesso capita, i soldi finirono prima dei lavori: così la facciata rimase senza il portale e il campanile di destra fu interrotto a metà: il Buonamici aveva progettato una semplicissima facciata affiancata da due campanili uguali, come in alcune chiese antiche e moderne soprattutto d’oltralpe, certo da lui conosciute e apprezzate.
Fonte: Pier Giorgio Pasini, Guida breve per la Collegiata di Santarcangelo, il Ponte, 2014, p. 16.